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MASTERCHEF ITALIA 13 - REVIEW EPISODIO 20

La prova in esterna del ventesimo episodio di MasterChef 13 è ambientata in quello splendore che è la Mole Antonelliana di Torino, che ospita il Museo Nazionale del Cinema.  Ai nostri sei eroi rimasti il compito di preparare dei piatti che possano unire la magia del cibo e quella del grande schermo, che spesso vanno di pari passo. Basti pensare ai Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, al courtesan al cioccolato di Grand Budapest Hotel o i maccheroni di Alberto Sordi. Conosciamo già le squadre che si sfideranno in questo match.  Con il grembiule rosso abbiamo Sara ed Eleonora , la prima vincitrice dell'Invention e la seconda reclutata tramite vantaggio.  Con il grembiule giallo giocano con noi Michela e Niccolò , i peggiori dell'Invention graziati dalla non eliminazione. Con il grembiule blu restano Kassandra e Antonio , uniti di default. A giudicare questa prova specialissima saranno dei critici, tanto gastronomici quanto cinematografici. A capitanarli sono Al...

FESTIVAL DI SANREMO: IL RE-LISTENING - 1958



Il Festival di Sanremo 1958 si svolge dal 30 gennaio al 1° febbraio al Salone delle Feste del Casinò. A condurre la manifestazione è Gianni Agus, insieme a Fulvia Colombo, l'annunciatrice che soltanto quattro anni prima diede ufficialmente il via al regolare servizio delle trasmissioni Rai. 

15 gli artisti partecipanti, tra cui 9 veterani. Di questi, ben 8 sono reduci dal Sanremo precedente mentre la nona, l'attesissima Nilla Pizzi, manca ormai a Sanremo dal Festival del 1953.

I 6 artisti esordienti sono Aurelio Fierro, Cristina Jorio, Marisa Del Frate, il Trio Joyce, Johnny Dorelli e Domenico Modugno. Sono proprio il giovanissimo Dorelli e Modugno a trionfare con il brano sanremese per antonomasia, Nel blu dipinto di blu, destinato a fare fortuna in tutto il mondo e in ogni tempo. Una canzone sorprendente, rivoluzionaria, che ha davvero cambiato il modo di intendere la canzone. 

Domenico Modugno ha anche il prestigio di essere il primo autore a cantare un suo brano da concorrente, e ovviamente anche il primo vincitore del Festival con il medesimo status.

Rivivendo questo Festival, dopo aver ripercorso i precedenti, si percepisce una certa aria di rinnovamento alle porte. Il vero cambiamento non c'è ancora stato, ma lo si può vedere infiltrarsi qua e là ascoltando diverse canzoni. Personalmente, ho apprezzato varie proposte ed ho persino osato posizionare in cima al mio ranking un brano diverso dal vincitore conclamato.

Di quale brano si tratta? Per scoprirlo basta risalire la mia personale classifica, ascoltando i brani con un click sull'artista di cui si vuole ascoltare la versione. 

Dopo 65 anni, diamo di nuovo inizio al Festival di Sanremo 1958. 

20° posto
I trulli di Alberobello - Duo Fasano e Tonina Torrielli / Aurelio Fierro e Trio Joyce - Non Finalista
Visti i pochi chilometri di distanza, non poteva che cantarla il Duo Fasano. Canzone abbastanza folk che esalta la serenità e la spensieratezza del caratteristico borgo pugliese celebre per i trulli. Chi beve vino e chi fa "all'amore" va a spasso per la città canticchiando il motivetto "trullallero lallero lallà". A loro si unisce un ricco americano che, invaghitosi di una giovane del posto, decide di non andarsene più. Le masserie pugliesi attiravano i miliardari stranieri già nel 1958. 

19° posto
Nozze d'oro - Tonina Torrielli e Duo Fasano / Trio Joyce - Non Finalista 
Non Tonina Torrielli che, da moderna com'era, mi si è trasformata in una cantante dell'Ottocento. Questo brano si intitola Nozze d'oro e, di fatti, sembra stata scritta cinquant'anni prima. Celebra due nonnini riassumendo la loro vita come la benedizione continua di aver messo al mondo innumerevoli figli. 

18° posto
Cos'è un bacio - Claudio Villa e Gino Latilla Gloria Christian - Non Finalista 
Villa, Latilla e Christian tengono una vera e propria lezioncina filosofico-pedagogica su cosa sia un bacio e su come ci si comporta mentre ci si slinguazza, compreso dove sia più consono poggiare le mani. Francamente mi è passata la voglia di limonare. 

17° posto
Campana di Santa Lucia - Claudio Villa / Giorgio Consolini . 4° posto
Il target di questa canzone penso fosse over 70 persino nel 1958. Uno sposo omaggia il suono della campana di Santa Lucia che condurrà a lui la sua sposa. Ça va sans dire che i due torneranno a riascoltare le scampanate con il pargolo appresso, perché frattanto sono già diventati mammina e papà. Talmente scontati questi finali. 

16° posto
Se tornassi tu..! - Johhny Dorelli / Giorgio Consolini - Non Finalista
Nella terminologia delle canzoni degli anni '50 si utilizza in maniera codificata la parola "bimba" per dire "donna" e l'espressione "romanzo" per dire "storia d'amore". Manco a dirlo, in questo pezzo ci si riferisce con nostalgia alla prima donna amata sperando che ritorni, e con ella la gioventù. Praticamente lo stesso tema che sentiamo e risentiamo da otto Festival a questa parte.

15° posto
Tu sei del mio paese - Gino Latilla / Natalino Otto - Non Finalista
Al Festival di Sanremo 1958 inizia a farsi spazio anche il tema della migrazione interna. In questa canzone ci si lamenta che nella grande città nessuno ti vede e ci si rallegra di ritrovare per caso dei compaesani, ai quali si può confidare tutta la propria nostalgia di casa. L'esatto opposto di quello che si penserebbe oggi, insomma. Piuttosto ruspante la scampanata di metà canzone. 

14° posto
Ho disegnato un cuore - Marisa Del Frate / Gloria Christian - Non Finalista
Canzone dalle atmosfere un po' infantili che parte con l'immagine di una bambina che disegna la luna sui vetri appannati. La ritroviamo adulta e delusa dall'amore, come tutti noi, mentre sulla finestra disegna un cuore. Ella è convinta che il cuore non la ingannerà come ha fatto l'uomo che amava, ma anche questo bizzarro surrogato svanirà, esattamente come il suo ex. 

13° posto
Io sono te - Carla Boni / Cristina Jorio - Non Finalista
La storia d'amore cantata in questo brano va oltre la simbiosi per sconfinare nel parassitismo, o meglio ancora nell'identificazione totale nell'altro. La soglia tra l'esagerato e il romantico è molto sottile, ma la canzone ha un testo intenso e un bell'andamento musicale. 

12° posto
Non potrai dimenticare - Natalino Otto / Carla Boni e Gino Latilla - 8° posto
Un pezzo abbastanza struggente e piacevole all'ascolto, basato sulla ripetitività. Il tema, però, non è nuovissimo e la rende la solita canzone fatta di amori passati e baci impossibili da dimenticare. 

11° posto
È molto facile dirsi addio - Marisa Del Frate / Giorgio Consolini - Non Finalista
Dirsi addio è molto facile, in questa canzone non si fa altro che ripeterlo. Una semplice parolina e passa la paura. Tutti ne sembrano convinti per poi scoprire che non è facile manco per niente. A furia di "ripensiamoci" e "questo nostro amore non conosce oblio" finirà come un falò di confronto di Temptation Island. Due ore di manfrine e poi manco si lasciano. 

10° posto
Fragole e cappellini - Claudio Villa e Duo Fasano / Aurelio Fierro e Trio Joyce - 7° posto
La versione del 1958 di Fragole di Achille Lauro e Rose Villain. Un paragone non così azzardato poiché, con le dovute differenziazioni, si basa sugli stessi principi di leggerezza e di cantabilità tipici dei tormentoni. La canzone parte da un primo appuntamento concesso quasi per caso fino ad arrivare ad avere in famiglia un cappellino in più. E così il racconto di quel primo incontro si trasforma in una ninna nanna in stile How I Met Your Mother. 

9° posto
Fantastica - Johnny Dorelli / Natalino Otto - 10° posto
Come facilmente intuibile, la canzone è un concentrato di lusinghe rivolte ad una donna, per la precisione una visione femminile apparsa in sogno. Nonostante tutto, il pezzo mi dà l'idea di qualcosa di più svecchiato rispetto alla tradizione, nella scrittura, nella musicalità e nell'interpretazione. 

8° posto
Una serenata spensierata in cui si percepiscono già delle sonorità e degli approcci musicali più affini agli anni '60. Testo molto carino e cantabile che parla di un ragazzo che cerca il coraggio per rivolgersi alla sua bella. Lui vorrebbe dir qualcosa, ma non osa, non osa, non osa. Una bop. 

7° posto
Giuro di amarti così - Claudio Villa / Nilla Pizzi - 5° posto
Qui esploriamo un territorio piuttosto classico che mi ha condotto verso due stati d'animo diversi a seconda delle versioni. Serenità e leggera gioia con Nilla, mentre sapori più antichi e malinconici con Villa, che sul finale può lasciarsi andare in un acuto specialità della casa. La proposta non mi è affatto dispiaciuta. 

6° posto
Mille volte - Tonina Torrielli / Cristina Jorio - 9° posto
Canzone molto carina, in cui ritrovo una Torina Torrielli molto più a fuoco rispetto a pezzi più leggeri che ha presentato in questo Festival. Mille volte è un brano ben scritto, con un testo che dona all'ascolto una piacevole musicalità. Al centro c'è una storia d'amore con una punta di melodramma, ma il racconto è più centrato e coeso rispetto ad altre canzoni. 

5° posto
Arsura - Carla Boni / Giorgio Consolini - Non Finalista
Una canzone molto particolare, a tratti quasi anti-musicale. L'arsura di cui si parla non può essere placata neanche con la più fresca delle sorgenti, poiché è una sete di baci che soltanto la bocca della persona amata potrà dissetare. Io ho passato tutto il tempo dell'ascolto a pensare a questi copiosi scambi di saliva. 

4° posto
La canzone che piace a te - Nilla Pizzi e Aurelio Fierro / Claudio Villa e Duo Fasano - Non Finalista
Una vera e propria lezione accademica sul tormentone musicale. La canzone è allegra e contagiosa e parla praticamente di sé stessa, spiegandosi come un brano spensierato che si canta soltanto per divertimento o per passare il tempo. "La canta pur la gente che non la vuol sentir".

3° posto
Amare un'altra - Gino Latilla / Nilla Pizzi - 3° posto
Musicalmente mi è sembrata una canzone abbastanza interessante e anche a livello di testo e di interpretazione mi ha abbastanza colpito. Il brano parla della difficoltà di affacciarsi ad un nuovo amore dopo che quello passato è stato così intenso. L'ho trovato meno sorpassato di quello che cominciava a sembrare nelle prime battute. 

2° posto
Nel blu dipinto di blu - Domenico Modugno / Johnny Dorelli - 1° posto 
Lo so cos'è che state pensando. Davvero non hai messo prima la canzone simbolo di questo e di tutti i Festival di Sanremo? La canzone italiana più famosa della storia e mito dell'italianità all'estero? La canzone che con il suo motivetto è arrivata al popolo e che, grazie all'iconica apertura delle braccia di Modugno, è stata letta come la metafora di un intero Paese che si affaccia agli anni del boom economico? La canzone che tutti hanno canticchiato almeno una volta e che sin da quando nasciamo ci presentano come esempio inarrivabile? Ebbene, sì. 

1° posto
L'edera - Nilla Pizzi / Tonina Torrielli - 2° posto
Di questa canzone conoscevo soltanto un unico verso. Ascoltarla per la prima volta nella sua interezza mi ha estasiato e mi ha subito trasmesso il senso della performance. La trovo elegante e sensuale, conturbante e tutta da scoprire. Spesso il Festival non può che premiare brani più immediati, clamorosi, che facilmente arrivano al cuore di tutti. In questo senso, Nel blu dipinto di blu è esemplare ed ha fatto epoca rivoluzionando la storia della musica. La canzone giusta al momento giusto, anche per ciò che stava accadendo nella vita di un'intera nazione. A distanza di decenni, ormai, mi concedo il vezzo di riscoprire un brano che ha avuto comunque un buon successo, ma che ha fatto sicuramente meno notizia. Trovo che abbia fascino e gusto più accattivanti rispetto ad un brano esplosivo che ha saputo giocare subito tutte le sue carte vincenti. 

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