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MASTERCHEF ITALIA 13 - REVIEW EPISODIO 20

La prova in esterna del ventesimo episodio di MasterChef 13 è ambientata in quello splendore che è la Mole Antonelliana di Torino, che ospita il Museo Nazionale del Cinema.  Ai nostri sei eroi rimasti il compito di preparare dei piatti che possano unire la magia del cibo e quella del grande schermo, che spesso vanno di pari passo. Basti pensare ai Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, al courtesan al cioccolato di Grand Budapest Hotel o i maccheroni di Alberto Sordi. Conosciamo già le squadre che si sfideranno in questo match.  Con il grembiule rosso abbiamo Sara ed Eleonora , la prima vincitrice dell'Invention e la seconda reclutata tramite vantaggio.  Con il grembiule giallo giocano con noi Michela e Niccolò , i peggiori dell'Invention graziati dalla non eliminazione. Con il grembiule blu restano Kassandra e Antonio , uniti di default. A giudicare questa prova specialissima saranno dei critici, tanto gastronomici quanto cinematografici. A capitanarli sono Al...

FESTIVAL DI SANREMO: IL RE-LISTENING - 1957


Dopo due anni di assenza, è di nuovo
Nunzio Filogamo ad accogliere gli amici vicini e lontani del Festival di Sanremo, questa volta anche tramite la televisione. Ad affiancarlo nella conduzione ci sono Marisa Allasio, Fiorella Mari e Nicoletta Orsomando

La kermesse si svolge dal 7 al 9 febbraio 1957 nell'ormai familiare Salone delle Feste del Casinò di Sanremo.

Le canzoni in gara sono 19, e non 20, a causa dell'esclusione in extremis di un brano già precedentemente pubblicato. Le prime due serate vedono rispettivamente l'ascolto di 10 e 9 pezzi, con il passaggio in finale di 5 di essi per ogni girone. Dopo un anno di stop, torna la doppia esecuzione dei brani. 

Gli artisti partecipanti sono 17, di cui 7 esordienti. Tonina Torrielli è l'unica reduce del Festival precedente. Sono cinque, invece, gli ex vincitori a tornare in gara: Carla Boni, Flo Sandon's, Gino Latilla, Giorgio Consolini e Claudio Villa

Ed è proprio Claudio Villa, insieme all'esordiente Nunzio Gallo, a vincere il Festival per la seconda volta con il brano Corde della mia chitarra. Pare che, dopo la vittoria, Gallo andò addirittura a scusarsi con il suo beniamino Natalino Otto per averlo battuto. 

L'ascolto dei brani mi ha restituito un Festival piuttosto classico, con un progressivo ritorno verso quel mood di apertura intravisto un po' di edizioni fa. Si canta un amore più leggero, con meno tormenti e più felicità. Devo dire, però, che in questa annata nessun pezzo in particolare è riuscito a conquistarmi del tutto. A quale brano sarà andato il titolo di mio vincitore ideale? 

Scopritelo risalendo la mia personale classifica e ascoltando i brani facendo click sul nome dell'artista di cui desiderate ascoltare la versione. 

Dopo 66 lunghi anni, diamo di nuovo inizio al Festival di Sanremo 1957. 

19° posto
Le trote blu - Carla Boni e Duo Fasano / Gloria Christian, Natalino Otto e Poker di Voci - 10° posto
Ok, un ascolto può essere anche divertente, ma non capisco perché i votanti dell'epoca continuassero a mandare in finale canzoni del genere a scapito di proposte molto più interessanti. Qui abbiamo due fidanzati, casualmente chiamati Renzo e Lucia, la cui relazione viene interrotta quando lei, in preda alla gelosia, lancia l'anello di fidanzamento in un laghetto di montagna. Durante la sagra del paese, però, il brillocco le spunta nel piatto mentre sta mangiando una trota. "E Lucietta tutta in rosa finalmente è andata in sposa". 

18° posto
Un sogno di cristallo - Carla Boni / Jula De Palma - Non Finalista
"Parlano tutti dell'amore senza capire cos'è. Solo noi due l'abbiam compreso". Non vi sembra leggermente di esagerare? Se la coppia di questa canzone avesse avuto i social avrebbe aperto un account condiviso con foto al tramonto in cui ricreano un cuore con le braccia. L'amore è un sogno di cristallo, azzurro, limpido e trasparente. Anche facile da rompersi, aggiungerei.

17° posto
Il pericolo numero uno - Claudio Villa e Gino Latilla Natalino Otto e Poker di Voci - 6° posto 
Una canzone da bro a bro che mette simpaticamente in guardia gli uomini dalle donne, belle ma anche pericolose. Non faccio fatica a credere che la piacioneria guascona di questa canzone ne abbia decretato il suo successo, ma proprio non rientra nel mio gusto. 

16° posto
Finalmente - Gino Baldi / Luciano Virgili - Non Finalista 
Il brano celebra il tanto agognato coronamento di un amore sperato. L'interpretazione è esageratamente intensa e mi viene quasi da usare il termine "prosopopea". Non uno stile che trovo particolarmente attraente.

15° posto
Nel giardino del mio cuore - Gino Baldi / Jula De Palma - Non Finalista 
Il cuore come un giardino un tempo arido e ora ricolorato dalla nascita di un fiore inaspettato, un nuovo amore. Un testo piacevole, ma la canzone ha qualcosa di poco scorrevole che non mi restituisce un ascolto di impatto. 

14° posto
Un certo sorriso - Gianni Ravera / Natalino Otto - Non Finalista 
Timore? Dolcezza? Paura? Ravera e Otto si domandano cosa fosse quell'indefinibile sorriso sul volto di lei mentre stava dando loro il benservito. Un sorriso enigmatico sarà l'unica cosa che ricorderanno mentre da lontano continueranno ad amarla. 
Dirige l'orchestra il maestro Leonardo Da Vinci. 

13° posto
Un filo di speranza - Gino Baldi e Duo Fasano / Natalino Otto e Poker di Voci - 9° posto 
Un inno per tutti i timidi del mondo che in amore non riescono ad essere spavaldi e sicuri di sé come i maschi delle altre canzoni. In questo caso, il protagonista del brano spera che sia la ragazza, persino più timida di lui, a capire tutto. Qualcosa mi dice che questo amore non decollerà mai. 

12° posto
Non ti ricordi più? - Gino Latilla / Nunzio Gallo - Non Finalista 
Un arrangiamento moderno e arioso accompagna un brano malinconico scaturito dal solito incontro con la ex. Mentre a lui riaffiorano ricordi e promesse di amore eterno mai mantenute, lei sembra rimanere impassibile senza ricordare chi diavolo sia. Tutto sommato piacevole. 

11° posto
Scusami - Gino Latilla / Tonina Torrielli - 3° posto
Inutile dire che le scuse di cui si parla in questa canzone derivano da una grande storia di corna. Solo che all'epoca non si poteva dire così e allora le si chiamava "una vertigine, un falso batticuor". La canzone serve a spiegare che è stato un errore e che il loro è l'unico amore che conta. Io farei un mash-up campionando Love The Way You Lie.

10° posto
Cancello tra le rose - Claudio Villa / Giorgio Consolini - 5° posto 
Un amore rigoglioso e poi appassito segue la breve vita delle rose rampicanti del cancello dove un tempo la coppia sostava a baciarsi. Nonostante in linea di massima nessuno dei due modi di cantare mi faccia impazzire, la canzone si fa ascoltare. 

9° posto
Usignolo - Claudio Villa / Giorgio Consolini - 2° posto
L'uccello nella gabbia non canta per amore, ma per rabbia. Continua la longeva partnership tra il Festival di Sanremo e la LIPU - Lega Internazionale Protezione Uccelli. Il brano si rivolge ad una persona amata che prima cantava allegra alla vita, mentre ora ha cambiato tono. Il paragone è quello con un usignolo ingabbiato a cui hanno tarpato le ali. 

8° posto
Sfido chiunque di voi a non conoscere almeno i primi versi di questo mastodontico evergreen della musica italiana. La storia è presto detta ed ha a che fare con piromania e laboriosità edilizia. Martin è un emigrante che ha scelto di trasferirsi in Canadà, con l'accento, e che ha una particolare predilezione per i lillà e per i pesci da giardino. Egli erige una casa meravigliosa da lasciare sbalordite tutte le ragazze che casualmente si trovano a passare per il Quebec. Un tale, però, mosso dall'invidia gli incendia la dimora. Martin allora ne costruisce subito un'altra uguale, ma viene incendiata anche questa. E così all'infinito. In Canada devono offrire una vantaggiosa assicurazione sugli incendi, non vedo altra spiegazione. 

7° posto
Estasi - Fiorella Bini / Flo Sandon's - Non Finalista 
In questo Festival sono tutti così ansiosi di far sapere quanto sono felici e innamorati. Fiorella e Flo esagerano e si dichiarano addirittura in estasi. "Guardandoti, io sono in estasi, m'inebrio e non chiedo perché. Parlandoti, mi sento struggere e muoio vivendo di te". Mamma mia, e che è? Chi avranno mai incontrato? 

6° posto
Per una volta ancora - Carla Boni Nunzio Gallo - 8° posto 
Bene, senza cercare neanche troppe metafore questa canzone parla di una coppia che si è praticamente già lasciata e, nella consapevolezza che tutto sia finito, la richiesta è quella di concedersi carnalmente un'ultima volta ancora, in memoria dei bei vecchi tempi. 

5° posto
Corde della mia chitarra - Claudio Villa / Nunzio Gallo - 1° posto
Un brano carico di una certa tensione emotiva che si fa forte di due esecuzioni molto passionali. Le parole sono quelle di un uomo che non può cedere alla tentazione della donna che ama, ma che viene tradito dall'incertezza che hanno le sue mani nel suonare la chitarra che solitamente maneggia con sicurezza. 

4° posto
Raggio nella nebbia - Fiorella Bini e Duo Fasano / Jula De Palma e Poker di Voci - Non Finalista 
Canzone interessante, resa accattivante dalle due ottime interpretazioni, da un bell'arrangiamento a tinte dark e anche da un testo molto musicale. Un modo tutto diverso di cantare la gioia di aver trovato la luce nell'amore da parte di chi l'ha cercata a lungo nell'oscurità.

3° posto
A poco a poco - Gino Latilla / Luciano VIrgili - Non Finalista 
Una canzone straziante che racconta di un amore al capolinea che però continua a trascinarsi stancamente tra finzioni, baci rifiutati e saluti indifferenti. Ho preferito la versione di Latilla a quella di Virgili. Con l'andare degli ascolti l'ho apprezzata sempre di più.

2° posto
Ancora ci credo - Tina Allori / Flo Sandon's - Non Finalista 
In un Festival dove tutti si sono accasati, mi sembra giusto spendere due parole di conforto per 'sta povera anima che si sente così sola e si chiede se mai qualcuno vorrà contare le stelle con lei. "Che sciocca che sono, ci credo davvero, la gente sorride di me". A me la canzone è piaciuta e ha trasmesso tanta tanta dolcezza. 

1° posto
Intorno a te (È sempre primavera) - Tina Allori / Tonina Torrielli - 7° posto 
Una canzone dal gusto retrò per dire che a volte basta una sola persona giusta per sentirsi bene in mezzo a tante sbagliate. Un brano di classe, con testo molto delicato e interpretato in modo elegante. A conti fatti, l'ho trovato il più chic e il più attraente di questa annata. 

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