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MASTERCHEF ITALIA 13 - REVIEW EPISODIO 20

La prova in esterna del ventesimo episodio di MasterChef 13 è ambientata in quello splendore che è la Mole Antonelliana di Torino, che ospita il Museo Nazionale del Cinema.  Ai nostri sei eroi rimasti il compito di preparare dei piatti che possano unire la magia del cibo e quella del grande schermo, che spesso vanno di pari passo. Basti pensare ai Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, al courtesan al cioccolato di Grand Budapest Hotel o i maccheroni di Alberto Sordi. Conosciamo già le squadre che si sfideranno in questo match.  Con il grembiule rosso abbiamo Sara ed Eleonora , la prima vincitrice dell'Invention e la seconda reclutata tramite vantaggio.  Con il grembiule giallo giocano con noi Michela e Niccolò , i peggiori dell'Invention graziati dalla non eliminazione. Con il grembiule blu restano Kassandra e Antonio , uniti di default. A giudicare questa prova specialissima saranno dei critici, tanto gastronomici quanto cinematografici. A capitanarli sono Al...

FESTIVAL DI SANREMO: IL RE-LISTENING - 1954


Dal 28 al 30 gennaio 1954 va in scena la quarta edizione del Festival di Sanremo. Tutto si svolge, come sempre, nel Salone delle Feste del Casinò, con la conduzione di Nunzio Filogamo. 

Non cambia il regolamento, che prevede le consuete prime due serate eliminatorie, ciascuna con il passaggio da dieci a cinque canzoni, più la terza serata dedicata alla finale. 

Per la prima volta abbiamo un Festival senza Nilla Pizzi, la cui assenza fa scaturire persino delle contestazioni. Non può mancare Achille Togliani, al suo quarto Sanremo su quattro. Dopo un anno di pausa, torna in gara il Duo Fasano mentre Gino Latilla partecipa alla sua terza edizione consecutiva.

Le vincitrici in carica Carla Boni e Flo Sandon's fanno il bis, così come Giorgio Consolini e Katyna Ranieri. Esordio per Franco Ricci, Gianni Ravera, Quartetto Cetra, Vittoria Mongardi e Natalino Otto (marito di Flo Sandon's), per un totale di dodici artisti. Anche quest'anno si ripete la tradizione della doppia esecuzione dei brani. 

Sono diverse le canzoni che mi hanno colpito in quest'annata, in cui avverto una maggiore spaccatura tra tradizione ed innovazione. Evidente la ventata di freschezza portata dal Quartetto Cetra, che in diversi brani ho associato a ciò che nei Festival di molti anni dopo saranno gli Elio e le Storie Tese. La classifica, però, li premia soltanto con il loro pezzo più classico. 

È infatti decisamente la tradizione ad aggiudicarsi questa partita, con il trionfo per soli quattro voti di Tutte le mamme. Giorgio Consolini e Gino Latilla diventano quindi i protagonisti della prima vittoria maschile nella storia di Sanremo. 

La mia prima posizione, invece, va ad un brano che, pur non scostandosi così tanto dalla tradizione, porta sul palco qualcosa di nuovo e di diverso, per certi versi persino oltraggioso. 

Non resta che scoprire di che canzone si tratta scalando la mia personale classifica. Per ascoltare i brani nelle diverse versioni basta un click sul nome dell'artista. 

Dopo 69 anni, è il momento di dare di nuovo inizio al Festival di Sanremo 1954.  

20° posto
Mogliettina - Achille Togliani / Natalino Otto - 8° posto
Non sono molto fan di tutti questi vezzeggiativi che dipingono le donne sempre come mogliettine, piccine, bambine. Le parole di questa canzone sono dolci ma a tratti sconfinano in lusinghe un po' retoriche e stucchevoli. Il pezzo suona antiquato anche nella forma. 

19° posto

Una bambina sei tu - Gino Latilla / Natalino Otto - Non Finalista

Un uomo si rivolge ad una giovane ragazza innamorata di lui facendole capire che i loro mondi sono troppo distanti e che lei è troppo piccola. Le dà anche il consiglio di preservare "l'anima bella che ancor non conosce bugie" per qualcun altro. Non riascolterei.

18° posto
Donnina Sola - Achille Togliani / Natalino Otto - 10° posto
Ogni mattina, dall'altro lato della strada, un uomo osserva una donna che vive felicemente per i fatti suoi annaffiando le sue piante aromatiche. Il piano è quello di fermarla per strada e dirle che può sconfiggere la sua solitudine mettendosi con lui, per il semplice fatto che la vita in due è più bella. Ma chi te lo ha detto? ma chi ti conosce? 
 

17° posto
Gioia di vivere - Achille Togliani / Gianni Ravera - Non Finalista

Non credevo potesse succedere, eppure è successo. Finalmente c'è un po' di gioia anche in una canzone di Achille Togliani. Non ci sperava più nemmeno lui, tanto da definire "miracolo" l'aver trovato l'amore. Il testo è carino, ma tutta 'sta gioia francamente non ce l'ho sentita. 

16° posto
Angeli senza cielo - Vittoria Mongardi / Flo Sandon's - Non Finalista

Questa canzone comincia con la gente che scruta le vetrine, ma poi prende una piega strana che non sono sicuro di aver capito. Almeno letteralmente, il brano parla di bambole. Se non fossimo nel 1954 azzarderei a dire che si tratta di bambole reborn. Le cantanti si dispiacciono perché, una volta che questi giocattoli saranno dimenticati, nessuno piangerà per loro. Greta Gerwig sta già lavorando ad un adattamento cinematografico. 

15° posto
Un diario - Carla Boni / Quartetto Cetra - Non Finalista
Canzone abbastanza curiosa. Sappiamo che qualcuno ha scritto un diario appuntando questo e quello, baci mai avuti, carezze mai date e fantasie varie. Resta tutto sul generico e credo che, se ce l'avessero fatto direttamente leggere, magari sarebbe venuta fuori una canzone più succosa. Dirige l'orchestra il maestro Melissa P. 

14° posto
Notturno (Per chi non ha nessuno) - Natalino Otto / Vittoria Mongardi - 4° posto

Sono molto sorpreso dall'alto piazzamento di questo brano, non perché sia brutto, ma perché per i miei gusti è un filino troppo piacione. Si tratta di un pezzo che canta la buonanotte a chi non ha nessuno, augurando a costoro di trovare qualcuno, prima o poi. L'intento dichiarato è quello di consolare queste anime attraverso una canzone, ma sull'effettiva riuscita non ci metterei proprio la mano sul fuoco. 

13° posto
Rose (Oggi i tempi son cambiati) - Katyna Ranieri / Vittoria Mongardi - Non Finalista
Mi spiazzerà e divertirà sempre questa dinamica per cui persone non ancora trentenni cantano e parlano come gente di settant'anni. I tempi son cambiati, signora mia, e questa canzone rimpiange i giovani di una volta, timidi ed impacciati, che lasciavano fossero i fiori a parlare. Ranieri e Mongardi improvvisano quindi un dizionario per interpretare il linguaggio dei fiori a seconda del loro colore. "Rose bianche, innocenti e deliziose, dicevate che l'attesa è più dolce dell'amor". 

12° posto
Berta Filava - Carla Boni e Due Fasano Giorgio Consolini - Non Finalista 

Ormai non conto più le canzoni che contengono la parola "ansietà". In questo brano i tempi rimpianti sono persino antecedenti alle nonne e risalgono a quando il mondo era senza scompiglio e ci si illuminava con le lampade ad olio. All'epoca viveva una tale Berta, che non è quella di Rino Gaetano che filava con Mario e con Gino, ma una tipa che passava il tempo a sognare che l'amore bussasse alla sua porta. Alla fine, si è buttata tra le bracca del primo uomo a cavallo che passava di lì. 

11° posto
Cirillino-Ci - Carla Boni e Due Fasano / Quartetto Cetra - Non Finalista

Di Gabriele Cirilli e Marcello Cirillo: Cirillino-Ci. 
Che dire? Con l'arrivo del Quartetto Cetra questo Festival ha preso una piega surreale e, se fossi stato lì, avrei atteso le loro esibizioni come aria fresca, tra una canzone deprimente ed una mielosa. Il brano parla di un bambino che, dopo essere caduto dal seggiolone, continua a far capricci per un mese intero. Il rimedio consigliato dal medico è quello di fargli prendere n'altra botta per annullare l'effetto.  

10° posto
Canzoni alla sbarra - Gino Latilla e Duo Fasano / Quartetto Cetra - Non Finalista

Un brano che è meta-cinema e meta-narrazione, in cui si racconta il processo di scrittura di una canzone e la soddisfazione di un autore quando poi la sua creazione finisce in radio o a Sanremo. L'interpretazione è quasi recitazione ed è fatta di ironia e di twist. Credo che sia un pezzo molto più cucito sullo stile del Quartetto che su quello di Latilla e del Duo Fasano. 

9° posto
Canzone da due soldi - Katyna Ranieri / Achille Togliani - 2° posto
Un brano piuttosto atipico, che mi ha colpito soprattutto nella versione di Katyna Ranieri. Il testo fa riflettere sulle differenze e sulle analogie tra artisti di strada e cantanti famosi, i cui destini sono molto diversi pur riuscendo entrambi a far emozionare la gente attraverso il potere della musica. 

8° posto
Non è mai troppo tardi - Flo Sandon's / Carla Boni - 5° posto 
Sia Flo che Carla riescono ad impreziosire il brano grazie alla loro forte potenza interpretativa. Con questa canzone, una donna cerca di far capire ad un uomo che con lei ha ancora delle possibilità. Di Non è mai troppo tardi ho apprezzato soprattutto l'eleganza e, se vogliamo, anche una certa audacia.  

7° posto
Sotto l'ombrello - Gino Latilla e Duo Fasano / Katyna Ranieri e Giorgio Consolini - 7° posto
Questa è la prima volta che ascolto una canzone d'amore trovandovi la parola "vaglia". Si dice che la sposa bagnata sia una sposa fortunata e la costante di questo pezzo è la pioggia presente in ogni momento della vita di questa coppia, in cui coesiste più di un cliché. Di tanto in tanto la famiglia si allarga e si verifica il contrario di ciò che accade nell'hully gully. Se prima erano in tre sotto l'ombrello, adesso sono in quattro. A fine canzone saranno in sei. "Poi come fu, chi si ricorda più, dopo il maschietto la femminuccia". In che senso come fu? Mi risulta che i bambini si facciano sempre allo stesso modo.

6° posto
Arriva il direttore - Carla Boni, Gino Latilla e Duo Fasano / Quartetto Cetra - Non Finalista

Che sia a scuola o in ufficio, a tutti capita di dover incensare un direttore, una figura autorevole che sotto sotto viene mal sopportata. Con ironia, modernità e un pizzico di satira politica che credo di non aver sognato, questa canzone culmina nella morale: "Ma quando ci lamentiamo sinceri non siamo. Forse in segreto sogniamo la parte del direttore". Com'è che si dice? Comandare è meglio che fottere. 

5° posto
Aveva un bavero - Quartetto Cetra / Vittoria Mongardi e Duo Fasano - 6° posto

Questa canzone mi veniva cantata spesso durante la mia infanzia, che è molto meno remota di quanto l'affermazione che ho appena fatto potrebbe far sembrare. Immaginate il mio trauma nel realizzare che il suo motivo allegro nasconde in realtà il racconto di una tragedia. Ogni giorno un ragazzo ripone un fiore sulle acque di un canale in modo da farlo trovare alla sua ragazza. Il giorno in cui le lascia degli eloquenti fiori d'arancio, lei per la troppa emozione casca e muore. Appresa la notizia, lui decide di togliersi la vita. Ok che i due riusciranno comunque ad essere felici nell'aldilà, però che diamine. 

4° posto
Tutte le mamme - Giorgio Consolini / Gino Latilla - 1° posto
Conoscevo già la canzone vincitrice e devo ammettere che, nonostante sia una canzone che non ascolterei di mia spontanea volontà, il ritornello resta in testa. Sicuramente la scrittura è forte, ed è il motivo per cui ho deciso comunque di tenerla alta, ma per i miei gusti è troppo "acchiappa-like" e rende troppo piatta la figura delle madri, paragonate alle sante e alle madonne sempre secondo la solita retorica. Da segnalare il verso "i bimbi crescono e le mamme imbiancano" ripreso anni dopo da Bandiera bianca di Battiato. 

3° posto
Con te - Achille Togliani / Flo Sandon's e Natalino Otto - 9° posto

Canzone che vanta un autore d'eccezione nel principe della risata in persona, Totò. Sicuramente ho preferito la versione in cui duettano Flo Sandon's e Natalino Otto, coppia nella vita oltre che nella musica. Si tratta di un brano bello e pulito, da cui però mi aspettavo qualcosina di più incisivo per arrivare ancora più in alto. 


2° posto
Piripicchio e Piripicchia - Duo Fasano e Gino Latilla / Quartetto Cetra - Non Finalista

Dirige l'orchestra il maestro Tosca D'Aquino. 
Questa canzone arriva direttamente dal 3000, un brano nonsense piacevole, spiazzante e divertente che rompe in pezzi la liturgia del Festival. L'ho amato in entrambe le interpretazioni, ma c'è da dire che la versione più jazz del Quartetto Cetra è a dir poco sublime.


1° posto
... e la barca tornò sola - Gino Latilla / Franco Ricci - 3° posto

Questa canzone racconta la storia di tre fratelli pescatori che perdono la vita nel tentativo di salvare in mare una sconosciuta. Soltanto negli ultimi versi si ha la suggestione che questa donna possa essere una sirena che li ha tratti in trappola. Molto intense le due interpretazioni, tra cui quella più tenorile ad opera di Franco Ricci. Anche la musica contribuisce a rendere la performance ricca di pathos e di tensione, da restare con il fiato sospeso. Sembra che il pubblico rimase piuttosto scosso da questa canzone e, di fatti, si tratta di una proposta parecchio in contrasto con i toni rassicuranti degli altri pezzi in gara, a cominciare dall'effettiva vincitrice. Per tutti i suddetti motivi, non posso che premiare questo brano con il mio personale primo posto. 

Festival di Sanremo: Il Re-Listening: 1952
Festival di Sanremo: Il Re-Listening: 1953

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