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Immagine: Netflix |
Il cliffhanger del settimo episodio di Squid Game – La Sfida
ci ha lasciati con Trey, il giocatore 301, sospeso in aria in attesa di
atterrare come Mila Hazuki che riflette tre ore e mezza sulla sua vita prima di
schiacciare un punto per le Seven Fighters.
Il salto funziona, ma nuovamente si apre la diatriba su chi sia il concorrente
a dover proseguire. Diatriba che non tange minimamente Ashley (278), la quale
ha deciso di non prendere nemmeno per sogno il turno di un altro e rischiare di
cadere a peso morto nel vuoto come la giocatrice 077. Mentre gli altri si domandano
se sia il caso di far tentare qualcun altro, Trey è già lì che salta di nuovo
come un grillo, anche pressato dal tempo che scorre inesorabilmente. Questa
volta, però, la piastrella cede e Trey abbandona per sempre la corsa al
montepremi.
La sua eliminazione, per me, è stata quasi liberatoria
perché desideravo esattamente che a lasciare il gioco fosse l’unico concorrente
rimasto che potesse rendere scontato l’editing del vincitore. Di tutti i
giocatori arrivati sul ponte, infatti, Trey è quello che conosciamo da più
tempo e a cui il montaggio ha di certo riservato un trattamento da protagonista.
Un giocatore che sembrava avere nove vite e con il quale abbiamo patito più di
una volta. Oltre al gioco delle biglie contro sua madre, Trey ha rischiato
grosso anche nella successiva catena di salvataggio che ha visto dare la
priorità alle donne. Vero è che Trey ha dovuto affrontare il ponte con la
pettorina numero 03 e che questa circostanza ci ha fatto subito pensare che non
ce l’avrebbe fatta. Se ci pensate, però, anche in questo caso si erano create
le condizioni affinché Trey potesse salvarsi, o almeno è ciò che l’editing ci
ha aiutato a credere. Con il piano di attraversare il ponte facendo a turno,
infatti, Trey si sarebbe comodamente salvato dopo aver indovinato la sua
casella, dato che a quel punto tutte le altre decisioni sulla piastrella da
scegliere sarebbero toccate ai giocatori dietro di lui. Se il giocatore 301 ce l’avesse
fatta anche stavolta, contro qualsiasi pronostico, sarebbe stato lanciatissimo
verso la vittoria. La sua eliminazione, invece, ci lascia un cast di concorrenti
più equilibrato in quanto a visibilità e al momenti in cui questa visibilità è
arrivata. Ricordiamo Trey in tutte le prove che abbiamo visto, ma facciamo più
fatica a ricordare come se la siano cavata gli altri ad Un, due, tre, stella o
a Caramello, o nella battaglia navale. Il modus operandi dell’editing, con mia
gioia, è quindi inaspettatamente inconsueto per la tradizione dei reality game.
L’attenzione ai giocatori viene quasi riservata in vista della loro sconfitta,
più che del loro successo. È quasi un canto del cigno. Nel caso di Trey, tutto
l’hype riservato attorno alla sua figura, è stato creato per arrivare a questo
momento in cui si è letteralmente immolato “ingiustamente” e farci empatizzare
con il suo gesto.
Questa tecnica ha la conseguenza di vestire Ashley, la giocatrice 278, di una
patina da villain che funziona tanto per gli avversari quanto per il pubblico,
che purtroppo ha preso in antipatia la concorrente esagerando anche nel
criticarla. Anche gli altri concorrenti non esitano a darle la colpa, in
particolare Mai 287) la definisce in confessionale come una persona egoista che
non è capace di fare squadra. C’è da dire, però, che lei parla con un 20
stampato sulla pettorina, da giocatrice sicura di qualificarsi senza rischiare
nemmeno un passo falso sul ponte. Io mi sento di apprezzare la mossa di Ashley,
che in un gioco con un montepremi più che rilevante, ha avuto i nervi saldi di agire
come riteneva più giusto, senza rischiare inutilmente in momenti in cui non era
necessario.
Arrivato il suo turno, quando ormai sono state già testate sei caselle, la
giocatrice 278 non si tira indietro e compie il suo salto restando ben salda
sulla piastrella su cui è atterrata. A questo punto, con geniale nonchalance,
invoca i concorrenti successivi a darle il cambio nei turni, dal momento che ha
fatto la propria parte. Ashley è dunque automaticamente salva, bisogna solo
sperare che il tempo non scada prima.
Il salto del giocatore 031, l’ultimo superstite della Gambu Gang, va a buon
fine, mentre tristemente vediamo sprofondare l’adorabile giocatrice 393,
Jackie. Incredibilmente i cinque giocatori successivi si salvano. Nell’ordine
si tratta di Roland (418), Elliot (429), Phill (451), Chad (286) e Rose (051).
In particolare Chad affida la decisione alla sua amica Mai, di cui si fida
ciecamente e che gli ha permesso di essere lì. Quando mancano ormai tre
caselle, assistiamo invece ad una striscia nefasta che conta le cadute di
Siobhan (023), di Mikie (254) e di uno spaventatissimo James (269), anche lui
consigliato da Mai.
Finisce con un velo di tristezza una delle prove più
spietate del game, che poteva concludersi con molte più eliminazioni. Dei venti
che sono partiti, soltanto dodici sono riusciti ad attraversare il ponte.
Nel post gara, conosciamo meglio le storie di Sam (016) e di
Purna (031). Il primo è un ragazzo omosessuale proveniente da una realtà
fortemente religiosa e che, per essere se stesso, si è trovato ad essere
abbandonato dalla famiglia. Purna, invece, ha vissuto in Nepal un’infanzia di
estrema povertà in un luogo in cui mancavano cibo e adeguate cure mediche anche
per le malattie più curabili e comuni.
Nel dormitorio, Ashley (278) realizza di rischiare grosso in caso di una nuova
eliminazione, poiché ritenuta inaffidabile dopo il suo comportamento nell’ultimo
gioco. La donna decide dunque di lavorare sul suo social game e, allo stesso tempo,
di mettere in guardia Sam (016) e Phill (451) sulla stretta alleanza tra Amanda
(019) e Bee (018). Ashley fa notare ai due ragazzi, molto amici tra loro, che
le loro avversarie non esiterebbero ad eliminarli per salvare loro stesse e che
bisogna agire prima che sia troppo tardi. Ashely non è l’unica ad aver notato l’affiatamento
tra le due. Anche Chad (286) e Mai (287) fiutano la necessità di elaborare una
strategia per non lasciar loro campo libero.
Ancora una volta, però, il gioco mescola le carte e spiazza
tutti con una prova eliminatoria in cui ad aiutare sarà soprattutto la fortuna.
Prima, però, è necessaria l’elezione di un leader. Mai si propone e Chad la
aiuta a mandare a buon fine la sua candidatura facendo leva sull’onestà della
donna. Il gioco consiste nel lanciare un dado indicando il nome di un giocatore
da voler eliminare. Se il dado cadrà a terra mostrando un 6, allora quel
giocatore sarà effettivamente eliminato. La prova finirà quando gli eliminati
saranno tre.
Anche in questo caso, però, qualcuno trova la falla per poter aggirare la
regola e disinnescare l’aspetto strategico e cattivo della prova, se vogliamo
anche quello più accattivante per noi spettatori. Elliot, il giocatore 429,
propone infatti che ognuno nomini se stesso in modo da rendere il gioco privo
di malizia riducendolo ad un mero lancio di fortuna che non farebbe nascere
nessun malumore. L’idea sembra essere accolta di buon grado e devo ammettere
che un po’ mi dispiace. Per carità, apprezzo sempre quando i giocatori si dimostrano
più furbi e abbastanza intelligenti da escogitare un escamotage per smontare la
difficoltà della prova. Dall’altra parte, però, se il gioco fosse stato giocato
così come è stato pensato sarebbe stato tutto molto più diabolicamente
divertente.
In verità un piccolo colpo di scena arriva e spiazza un po’ tutti. Mai (287),
la prima a lanciare il dado, dichiara senza batter ciglio che lei non nominerà
se stessa dopo tutta la fatica fatta per arrivare dov’è. Il nome che indica è
quindi quello di Ashley (278), a causa di come si è comportata sul ponte di
vetro. Chad è spiazzato e rivela in confessionale di ritenere quella della su
amica una sorta di scorrettezza. Anche Ashley crede che stavolta sia Mai a non
seguire i piani e a dimostrarsi individualista. Il 4 del dado, in ogni caso,
salva Ashley dall’eliminazione. Roland (418), Sam (018) e Hallie (355),
lanciano il dato autovotandosi e salvandosi. Tutt’altro destino per Bee (018)
che fa uscire un 6 dopo essersi indicata come persona da eliminare. Ashely
(278), viste le circostanze, decide di ripagare Mai (287) con la stessa moneta,
ma anche il suo lancio non riesce ad eliminare la rivale. Mai tiene a precisare
di non avercela con lei. Anche Elliot (429) lancia il dado per se stesso e si
salva. Dopo di lui è il turno di Purna (031), che non sarà altrettanto fortunato.
Phill (451) e Amanda (019) la spuntano e Chad (286) fa uscire un 6 che lo
condannerà ad essere il terzo ed ultimo eliminato dal gioco, salvando quindi
Rose (051) senza necessità che lei effettui un lancio.
Mai (287) scoppierà in lacrime all’eliminazione del suo
amico, con Ashley (278) che criticherà la sua reazione attribuendola al karma e
alle vibrazioni negative che ha emanato. Quella tra le due è una rivalità tutta
nuova, pronta a fare da trama sottesa in questa ulteriore fase di gioco.
Leggi anche:
Squid Game - La Sfida - Review Episodio 1
Squid Game - La Sfida - Review Episodio 2
Squid Game - La Sfida - Review Episodio 3
Squid Game - La Sfida - Review Episodio 4
Squid Game - La Sfida - Review Episodio 5
Squid Game - La Sfida - Review Episodio 6
Squid Game - La Sfida - Review Episodio 7
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