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Immagine: Netflix |
La mia prima riflessione su questo episodio arriva dall’eloquente
titolo “Nascondersi è impossibile” e riguarda
ancora una volta l’emergere dal quadro generale di personaggi sempre più definiti.
Il giocatore 432 e il suo editing ingombrante sono mai un ricordo passato e
sempre in atto una progressiva sostituzione dei protagonisti. Adorerei se a
vincere fosse qualcuno che finora è rimasto ancora marginale, magari qualcuno
di cui non conosciamo ancora il nome. Molti giocatori hanno fatto riferimento
alla possibilità di passare inosservati per avere più possibilità di vincere e
se il vincitore stesse passando inosservato anche ai nostri occhi?
Con questo quarto episodio di Squid Game – La Sfida entriamo nel vivo del twist
più consistente che distingue il game dalla serie tv. Si tratta dei test ad
eliminazione diretta, in cui sono le decisioni dei concorrenti stessi ad
interrompere il cammino degli avversari verso la vittoria. Una prova che molto
difficilmente potrebbe essere traslata nella fiction, poiché andrebbe
sceneggiata tutta una serie di processi mentali, alleanze, motivazioni e
strategie che prende forma nei ragionamenti di vari individui. Un aspetto molto
affascinante se si tratta di persone reali con storie reali, che perderebbe
attrattiva se riguardasse dei personaggi fittizi.
Non è un caso che questo episodio, anche in vista degli episodi successivi, sia
molto incentrato su amicizie, storie personali e rapporti tra concorrenti.
Vediamo convergere i racconti di giocatori che abbiamo imparato a conoscere, ma
che forse non abbiamo mai visto relazionarsi tra loro. In questa fase, le
regole del gioco li costringeranno ad incontrarsi e a scontrarsi, a convergere
e a collidere. Come dice giustamente Bee, la giocatrice 018, essere bravi a
giochi non è sufficiente e per la prima volta sul tavolo di discussione
finiranno le personalità dei concorrenti in gioco.
Il primo test eliminatorio metterà tutti i giocatori di fronte ad una
pulsantiera su cui dovranno digitare il numero dell’avversario che vorranno
eliminare. I tre giocatori a ricevere il maggior numero di voti saranno
immediatamente eliminati. I concorrenti hanno 30 minuti di tempo per
confrontarsi prima di dare inizio alle votazioni.
In questa fase, Squid Game riprende più squisitamente la tradizione dei reality
show statunitensi in cui, a differenza dei corrispettivi italiani, non esiste
il televoto da parte del pubblico. Ogni eliminazione si basa sui voto del
gruppo stesso di concorrenti. È una gara di popolarità e di politica, ma anche
di strategia di social game. Non è detto che il più popolare sia salvo, poiché
potrebbe essere proprio la sua condizione a rappresentare una minaccia.
Esistono diversi modi di essere pericolosi, ma ciò non toglie che si possa
essere eliminati perché si sta sulle scatole alla persona sbagliata.
Un punto di partenza importante prima di effettuare una votazione del genere è
di non lasciare le cose al caso e di arrivare al voto con le idee già chiare,
nonché possibilmente con i numeri a proprio favore. Il punto, dunque, sta nel
formare una maggioranza abbastanza solida da costituire un blocco di voti che
puntino verso la stessa direzione.
La prima ipotesi, quella garbata e di pancia, è di discutere insieme e capire
se c’è qualcuno che effettivamente si trova a disagio e sta pensando di andare.
È molto difficile trovare un concorrente che dopo aver eliminato circa 300
avversari voglia abbandonare un gioco con un montepremi di 4, 56 milioni di
dollari. Eppure a qualcuno il patatrac riesce. Si tratta del giocatore 374, che
dichiara in giro di essere arrivato al limite e di non dover restare per forza
fino alla fine, dal momento che si è comunque divertito. Non solo lo dirà nel
momento più sbagliato possibile, quando c’è già la pulsantiera nel dormitorio,
ma quando sarà effettivamente eliminato ammetterà che quella di mostrarsi
distaccato dal gioco era la sua strategia per non farsi percepire come
minaccia. Una tattica fallimentare che l’ha colpito in pieno come un boomerang.
Una seconda ipotesi sul criterio di eliminazione arriva dal giocatore 330, il
Dr. V, un personaggio che si descrive come un leader e che abbiamo visto più
volte aiutare i compagni a sostenere le condizioni di vita nel dormitorio dando
consigli ed organizzando esercizi di respirazione. Molto diverso dal medico
della serie che imbrogliava ed espiantava cornee. La sua proposta è quella di
organizzare dei piccoli giochi per sfidarsi ed eliminare le tre persone che ne
usciranno perdenti. Nessuno è d’accordo e ci sono mille motivi per non esserlo.
La possibile arbitrarietà, l’imprevedibilità, il dislivello tra le proprie
capacità e quelle degli altri, la consapevolezza di avere uno status abbastanza
solido da poter sopravvivere alla votazione e, non ultima, la volontà di
affrontare il test nel modo in cui va affrontato.
L’unica strada
possibile è quella delle alleanze e delle cospirazioni per eliminare gli
avversari più pericolosi o indigesti. Il primo a finire sulla bocca di tutti è
proprio il Dr. V. A prenderlo di mira sono in diversi e tra queste c’è Chaney,
la giocatrice 179, che sa di voler eliminare il dottore ma non vuole essere la
prima a fare il suo nome nella sua alleanza. Un’alleanza molto particolare, tra
l’altro, poiché comprende giocatori con i numeri molto ravvicinati, come il
176, il 182 e il 183 ed appunto il 179.
Il 182 è TJ, uno degli eroi della battaglia navale. A tirar
fuori il suo nome come papabile eliminato sono i membri della Gambu Gang, la
cui strategia è quella di non disperdere i voti e puntare ai leader dei gruppi
avversari. In quest’ottica, Rick (232) non disdegnerebbe l’eliminazione del Dr.
V (330).
Mentre il dottore cerca di convincere nuovamente gli altri ad accordarsi prima
dello scadere del tempo, Jada (097) rivela ad un gruppetto di gente di aver
sentito dire che il 330 è a rischio. In quel gruppetto c’è anche Chaney (179),
che scopriamo essere laureata in matematica dalla personalità precipitosa ed
impulsiva.
Il rumor sul dottore a rischio eliminazione passa anche per le cucine, dove Bee
(018) comunica ad Amanda (019) e Leann (302) che i numeri più chiacchierati
sono quelli del 330 e del 374, che pare vorrebbe andar via. Le tre donne escono
dalla cucina con delle fette di mela da offrire agli altri. Lorenzo, che non ha
fatto altro che parla di cibo, per qualche strano motivo le rifiuta
bruscamente, ammettendo di trovare questa mossa sospetta. Dalla sua intervista,
sappiamo che il giocatore 161 non ama le relazioni forzate e i gesti intenzionali
per stringere rapporti, preferisce piuttosto che siano le circostanze a crearli
in modo spontaneo.
Il tempo scade e il giocatori si posizionano in fila per procedere con il voto.
Soltanto in questo momento il personale comunica un ulteriore dettaglio, per
nulla irrilevante. Ogni volta che un nuovo giocatore riceverà un voto, il suo
volto apparirà sullo schermo. Di conseguenza, sarà rivelata l’identità del
giocatore che ha fatto il suo nome, ma non di quelli che aggiungeranno voti a
suo carico.
Il primo della fila è il giocatore 445, che indirizza il suo voto verso il
giocatore 374. La seconda nell’ordine è Leann (302). La donna vuole votare
qualcuno che ritiene scortese, ma sa che una volta digitato il suo codice
sapranno che è stata lei a farlo. Sullo schermo appare il volto del giocatore
161, Lorenzo, che poco prima aveva reagito male all’offerta delle mele verdi.
Amanda (019) è molto colpita dalla scelta di Leann, che ritiene essere una
donna coraggiosa. Lorenzo risulterà tra gli eliminati del test e ci lascia con
un’ottima analisi della dinamica che si è scaturita. A suo giudizio, i
giocatori si sono comportati da gregge, votandolo soltanto perché il suo volto
si trovava sullo schermo a causa di Leann. La giocatrice 302, in effetti, è
diventata una sorta di influencer, complice il fatto che nessuno vuole essere
responsabile della comparsa di altri volti sullo schermo e che quindi tutti
sono più propensi ad accodarsi ai nomi già fatti. Dopo la votazione, Leann sarà
bravissima a riposizionarsi, trovando concordi gli altri concorrenti circa l’atteggiamento
antipatico e scontroso di Lorenzo.
Il terzo eliminato di puntata, il secondo nell’ordine, è il giocatore 330, il
Dr. V. Alla fine sarà proprio Chaney (179) a digitare per prima il suo codice
quando sullo schermo ci sono ancora soltanto due facce. Chaney sa che questa
scelta la renderà un bersaglio, ma ci sarà anche chi apprezzerà il suo
coraggio, come TJ (182) e il giocatore 222. Anche Dash, l’allegro concorrente
141, rivolge a Chaney parole di apprezzamento ma, avendola votata seguendo l’esempio
del dottore, si tratta soltanto di una tattica per tener buona quella che a suo
dire è a capo di un’alleanza pericolosa. Dash, infatti, nel frattempo sta
conducendo una campagna ai danni della giocatrice 179 in cui cerca di
coinvolgere, tra le altre, anche la giocatrice 054. Quest’ultima lo metterà in
guardia ricordandogli amichevolmente che non è saggio esporsi e diventare un
bersaglio. Sarà proprio lei, però, a tradirlo rivelando a Darius (176) la
congiura contro Chaney. Darius farà altrettanto con Jesse (183) e con la diretta
interessata, convinta di aver visto il giocatore 141 votarla sulla pulsantiera.
A votazione conclusa, mente gruppi di giocatori giocano a palla o si cimentano
con i balli di gruppo, ci sono altri concorrente già proiettati verso il test
successivo. Se Dash (141) cerca alleati per far fuori Chaney (179), Bee (018) è
preoccupata delle squadre formatesi nel dormitorio, che probabilmente stanno
già muovendosi per fare blocco comune contro altri giocatori.
Anche due giocatrici finora molto defilate, la numero 278 e la numero 229,
Phalisia, sono preoccupate da un’alleanza in particolare. Si tratta della Gambu
Gang di cui credono sia a capo Stephen (243). Scopriamo che Phalisia si
descrive come un’osservatrice e che ha già visto troppe volte la dinamica tra
uomini che si alleano. Ha una moglie e ha attraversato una crisi matrimoniale
prima di riuscire a diventare madre in seguito a numerosi tentativi falliti.
Il secondo test si avvicina e al mattino un membro della Gambu Gang viene
chiamato nella stanza delle faccende con un compagno a sua scelta. Si tratta di
Rick (232), il giocatore più anziano che scopriamo essere anche un apicoltore,
un coltivatore di orchidee e un tipo pieno di tatuaggi. L’uomo decide di
portare con sé Stephen (243), ormai diventato come un figlio. I due trovano sul
tavolo due cartoncini colorati, uno rosso e uno blu. Si tratta delle carte per
giocare a ddakji, il gioco che nella serie viene utilizzato per reclutare i
concorrenti del gioco. I due, incoscientemente, cominciano a giocare in modo
tale che Rick possa illustrarne il meccanismo al suo amico. Il personale, però,
annuncia al giocatore 243 di aver perso. Tutto fa pensare ad un’eliminazione
brutale, ma si rivelerà un bluff che porterà semplicemente Rick a vincere una
stecca di cioccolata. Oltre che per i due giocatori, che di fronte ad un gioco
avrebbero dovuto essere meno leggeri nel giocare e considerare una possibile
eliminazione, si tratta di un bluff anche per il pubblico del game. Con un po’
di attenzione, infatti, noi a casa avremmo dovuto notare che la voce dell’interfono
aveva annunciato che i test eliminatori si sarebbero svolti nel dormitorio. La
nostra emotività, però, ci ha condotti a dimenticare questa informazione e a credere
a ciò che stavamo guardando, ossia l’interruzione del rapporto più affettuoso creatosi
tra due concorrenti, per di più a causa di uno dei due.
Il test vero e proprio comincerà di lì a breve e
richiederà l’elezione di cinque volontari. Si proporranno Jesse (183), il
giocatore 375, il giocatore 130, il giocatore 087 e Phalisia (229), finalmente
pronta a prendere in mano il proprio destino. Ognuno di loro dovrà posizionarsi
davanti ad una delle sei scatole a molla posizionate nel dormitorio dal
personale. Dentro ad ognuna di essere ci sarà una sorpresa: un vantaggio, la
possibilità di eliminare altri concorrenti o la propria eliminazione
definitiva.
Leggi anche: Squid Game - La Sfida - Review Episodio 1
Squid Game - La Sfida - Review Episodio 2
Squid Game - La Sfida - Review Episodio 3
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