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MASTERCHEF ITALIA 13 - REVIEW EPISODIO 20

La prova in esterna del ventesimo episodio di MasterChef 13 è ambientata in quello splendore che è la Mole Antonelliana di Torino, che ospita il Museo Nazionale del Cinema.  Ai nostri sei eroi rimasti il compito di preparare dei piatti che possano unire la magia del cibo e quella del grande schermo, che spesso vanno di pari passo. Basti pensare ai Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, al courtesan al cioccolato di Grand Budapest Hotel o i maccheroni di Alberto Sordi. Conosciamo già le squadre che si sfideranno in questo match.  Con il grembiule rosso abbiamo Sara ed Eleonora , la prima vincitrice dell'Invention e la seconda reclutata tramite vantaggio.  Con il grembiule giallo giocano con noi Michela e Niccolò , i peggiori dell'Invention graziati dalla non eliminazione. Con il grembiule blu restano Kassandra e Antonio , uniti di default. A giudicare questa prova specialissima saranno dei critici, tanto gastronomici quanto cinematografici. A capitanarli sono Al...

MASTERCHEF ITALIA 13 - REVIEW EPISODIO 7


Lasciato alle spalle il primo Pressure Test, e un po' meno le tensioni, i concorrenti della tredicesima stagione di MasterChef Italia si rimettono ai fornelli per affrontare la prima Golden Mistery Box. Inutile dirvi che Michela sogna già di poter brillare like diamonds in the sky. 

Da qualche anno a questa parte, la Golden Mistery consente l'assaggio ad una caterva di concorrenti, molti dei quali assurgono direttamente in balconata saltando a piè pari l'Invention Test. Quest'anno, però, ci sarà comunque un migliore che appunterà la Golden Pin alla sua candida parannanza. 

Se Settimino si sente un leone, Niccolò dichiara di affrontare questa sfida come una cozza, poiché sta ancora cercando di filtrare le cose positive lasciando andar via le cose negative. Una metafora animalistica di questa portata nemmeno nei sogni più reconditi di Francesca Fagnani. 

All'interno dello scatolone d'oro ci sono tutti ingredienti gialli. La mia mente torna subito alla Mistery con furto di MasterChef 2 durante cui privarono l'Avvocato della cernia e delle uova. Lei, di tutta risposta, andò a sedersi spazientita per poi regalarci l'iconica scena del "ti faccio un culo così" rivolto a Paola Galloni. Storia della televisione italiana e mondiale. 

Giocano con noi: finferli, cheddar, farina bòna, senape di Digione, mela gialla, curcuma, zucchine petit pâtisson e maracuja. Le tipiche cose che tutti noi abbiamo a casa. 

Per complicare un po' le cose, i giudici propongono alla masterclass un simpatico dilemma. I nostri eroi potranno acquistare un ulteriore ingrediente, di un colore diverso, in modo da spezzare la monocromia e magari aggiungere anche un protagonista al piatto. La scelta prevede di poter prendere un carciofo verde cedendo 10 minuti di tempo o un rosso carré di cervo cedendone 20. Chi non acquisterà nessuno dei due ingredienti avrà a disposizione tutti i 45 minuti per realizzare una portata unicamente gialla. Io avrei scelto questa opzione e avrei chiamato il piatto "Jessica Fletcher". 

Devo dire, rubando l'indicativo presente preferito da Alice, che adoro sempre molto questi twist e questi imprevisti che diversificano le prove e mettono i concorrenti di fronte a decisioni che possono condizionare il proprio destino. 

Al termine delle compravendite, la situazione è la seguente: 
Andrea e Sara acquistano il carciofo e cucineranno in 35 minuti
Anna, Antonio, Beatrice, Deborah, Filippo, Kassandra, Michela, Niccolò e Settimino acquistano il cervo e cucineranno in 25 minuti. 
Alberto, Alice, Eleonora, Lorenzo, Marcus, Nicolò e Valeria restano con i soli ingredienti gialli da cucinare in 45 minuti. 

Mentre Alberto è contento di non aver buttato all'aria 20 minuti, Niccolò utilizza il tempo di attesa per cucinare il suo piatto mentalmente. Michela, invece, si gasa da sola ripetendosi di dover vincere. I giudici notano che Lorenzo sta cercando di impastare una farina che non è fatta per gli impasti. Lo stesso ha fatto Eleonora, il cui panetto viene sgretolato malamente al primo tocco di chef Cannavacciuolo. La giovane chef, però, ha origliato i consigli del giudice a Lorenzo e ha captato di poterne ricavare qualcosa aggiungendo latte e derivati. 

Dopo un paio di ere geologiche, anche gli acquirenti del cervo possono correre in dispensa. E lo fanno andando a sbattere gli uni addosso agli altri. Michela, laccando il cervo, chiede con nonchalance a Barbieri perché i giudici ce l'abbiano con lei, in particolare chef Cannavacciuolo. Ah, allora non me ne sono accorto solo io. Anna si trasforma in Milly Carlucci e convince Locatelli a ballare un valzer con lei nel caso dovesse vincere la Golden Pin. 

Cannavacciuolo rimprovera Kassandra che, in lacrime, sta provando a fare una spuma con il sifone pur non avendo null'altro da mettere nel piatto. Nicolò inizia ad essere stufo dei copiosi dotti lacrimali della sua collega. Il battibecco tra Kass e Cannavacciuolo si protrae anche oltre il tempo scaduto. Lo chef continua a far notare l'inutilità della spuma, mentre la concorrente non vuole sentire ragioni. Interviene Locatelli a dare a Kassandra dell'arrogante. Bingo, far arrabbiare Locatelli è come farsi schiaffeggiare da Tata Lucia. 

I piatti migliori, assaggiati dai giudici sono i seguenti: 

Beatrice - Cervo Last Minute (Cervo)
Piatto molto carino che vede protagoniste le costolette di cervo, con contorno di finferli, salsina alla mela e fondo di carne. Unico errore l'aver ripassato in padella il cervo. Ho imparato qualcosa, anche se dubito mi capiterà mai di cucinarne uno.

Sara - Il ricordo di una rosa (Carciofo)
La rosa, in realtà, è una sorta di invitantissimo carciofo alla giudia, bello spampanato come piace a me. Sara si definisce spinosa, proprio come la rosa e come il carciofo, e piano piano l'editing ci fa entrare nel suo mondo. Locatelli elogia l'abilissimo uso di un ingrediente difficile come la farina di mais. 

Eleonora - Tartelletta di secondo, tartelletta di contorno (Ingredienti gialli)
Il titolo ricorda la merenda per il topo di campagna e per il topo di città di Manuela di MasterChef 7. Ad Eleonora, alla fine, l'impasto è riuscito e lo ha realizzato per una mini crostatina, in cui però manca la componente cremosa. L'aspetto è invitante ed va comunque sottolineato che si tratta della terza volta su tre di Ele tra i migliori. 

Settimino - Cervo nel bosco (Cervo)
L'altro habitué dei piatti migliori viene richiamato da Locatelli con il verso della civetta. Non sospettavamo che lo chef nascondesse talenti del genere. Il piatto è buono, ma ha degli errori nella cottura e nell'impiattamento, che Locatelli consiglia di verticalizzare. 

Marcus - Finferli monocromo (Ingredienti gialli)
Il nostro ambasciatore svedese non si aspettava di essere chiamato all'assaggio, ma il suo piatto è effettivamente uno di quelli visivamente più belli. Il piatto è buono, ma gli chef cercano di esortare Marcus a tirar fuori più grinta. 

Niccolò - Il cervo d'oro (Cervo)
Si tratta di costolette di cervo su un estratto di maracuja, mela e curcuma. La parte liquida macchia un po' il piatto, ma la cottura in padella e poi in forno è azzeccata. Per chef Cannavacciuolo si tratta di una portata esplosiva. 

Alberto - Finferli and friends (Ingredienti gialli)
Non so se il piatto di Alberto ha il sapore di un acuto di Pavarotti, ma l'estetica è sicuramente di alto livello, come spesso accade con le sue proposte. Barbieri sembra molto colpito, e lo sarei anche io se solo non mi fossi bloccato ad interrogarmi su come si fa un gel di cheddar. Esilarante la scenetta in cui Cannavacciuolo tenta di trasformare Alberto da composto a sboccacciato. 

MichelaGeräusche im wald (Cervo)
Rumori nel bosco è il titolo del piatto di Michela che, nonostante i 20 minuti a riflettere, ha presentato la carne senza una doverosa salsa. Cannavacciuolo cerca di chiarire a Michela di non avercela con lei e, nel farlo, menziona quella volta in cui non si è presentata all'altare come Julia Roberts in Se scappi ti sposo. Gli altri concorrenti erano ignari di questo aneddoto, che suscita la stima di Eleonora. Alla fine lo chef spende parole stimolanti nei confronti di Michela, incoraggiandola a cucinare senza aver paura di nessuno. 

Ciò che amo di MasterChef è che anche i giudici finiscono per essere dei personaggi e per avere delle loro storyline nel corso della stagione. Io, ad esempio, sto davvero amando la trama tra Michela e chef Cannavacciuolo, che in questo episodio ha cominciato a prendere una strada diversa, più costruttiva, da mentore e allieva. E devo dire di non aver quasi mai visto Cannavacciuolo così immerso in un duetto narrativo di questo tipo.  

A proposito di storyline, bisogna sottolineare l'inevitabile collisione cui vanno incontro Michela e Antonio. Dai confessionali sappiamo che lui è infastidito e ritiene che il piatto della sua avversaria non dovesse essere chiamato dai giudici. Michela, dal canto suo, crede che il suo rivale dovrebbe abbassare la testa perché rischia di andare a sbattere.  

Altro episodio degno di nota riguarda Kassandra che, tanto per cambiare, viene beccata in lacrime durante l'assaggio del piatto di Niccolò. Ai giudici spiega che la sua proposta doveva basarsi sugli stessi abbinamenti. Quando ammette che la sua carne fosse un po' indietro, Cannavacciuolo la interrompe dicendo che era cruda. Per farglielo capire, la chiama in pedana per dimostrare che il suo cervo è talmente cruda da essere "quasi da bancone". In più. vuole precisare che quelli degli chef nei suoi confronti non sono altro che consigli per farla crescere, non certo per farla sbagliare. 

Gli abbinamenti di Niccolò erano effettivamente giusti. Talmente giusti che è suo il piatto vincitore dell'Invention Test, anche per come sono state gestite le difficoltà dovute alle tempistiche ridotte. Niccolò vince la Golden Pin e conquista anche la balconata, come d'altronde Alberto, Eleonora, Marcus, Settimino e Sara. Beatrice e Michela dovranno invece affrontare l'Invention Test. 

Un Invention che vede impegnati soltanto 12 aspiranti cuochi e che ha come tema principale un pesce dalle origini vichinghe, oggi diffuso in tutto il mondo: il baccalà. Sfruttando la sua versatilità, ognuno dovrà preparare un piatto che lo rappresenti al meglio. 

Anche se in balconata, il vincitore della Mistery Box, Niccolò, potrà comunque provare a mettere in difficoltà i suoi avversari. A lui il compito di assegnare quattro penalità, dei divieti da rispettare durante la preparazione del piatto. Nello specifico: 
- Divieto di usare coltelli
- Divieto di usare le piastre per la cottura
- Divieto di usare piccoli elettrodomestici
- Divieto di usare i piatti
Quest'ultimo è forse il meno penalizzante, poiché si può servire il tutto anche su un tagliere o un tegame. Il divieto più pesante è certamente quello che riguarda le piastre, pur avendo l'alternativa del forno. 

Niccolò vorrebbe appioppare tutti i divieti alla stessa persona, rivelando anche che si tratta di Michela, di cui non gradisce l'atteggiamento. Le sue scelte però sono le seguenti: 
Antonio non potrà usare i coltelli
Michela non potrà usare la piastra
Alice non potrà usare i piccoli elettrodomestici
Deborah non potrà usare i piatti

Se Alice non si aspettava di essere colpita, Michela afferma in confessionale che sarebbe stata pronta ad accettare anche tutti gli svantaggi. Antonio rimedia al suo divieto tagliando gli ingredienti con il coppapasta. 

Ecco i piatti serviti ai giudici: 

Antonio - T'accoppo
Il titolo è un gioco di parole che richiama il coppapasta, ma anche un avvertimento a Niccolò, che gli ha tolto i coltelli. Per il piatto con il titolo dedicato all'autostrada era stato fatto un dramma, invece nessuno fiata sull'inopportunità di servire in un ristorante un piatto chiamato T'accoppo. Antonio punta su un baccalà in umido della tradizione che non ha nulla di troppo fantasioso e che viene considerato safe anche dai giudici. 

Alice - Come un baccalà
Un baccala mantecato nel latte di cocco con delle chips di polenta al curry. Alla vista un mezzo mappazzoncino Buoni i sapori, ma consistenze che hanno risentito dell'impossibilità di utilizzare i piccoli elettrodomestici. 

Nicolò - Ricordi di baccalà
Nicolò propone due varianti del baccalà, una agli agrumi e l'altra sottoforma di polpettine, riuscendo nell'impresa di rendere insipido il pesce più salato del mondo. 

Kassandra - Il lato dolce del baccalà
Durante la preparazione abbiamo visto Kassandra tagliare un ananasso, facendo storcere non di poco il naso dello chef Barbieri. Nonostante qualche errore, l'idea viene apprezzata. 

Filippo - Baccalà a modo mio
Filippo gioca in casa puntando su un piatto che incorpora tutta la tradizione dei cicchetti veneti. Una bella lavorazione che arricchisce il pesce con speck e polenta e che incontra il favore degli chef. 

Deborah - Movete che è tardi
Deborah serve il suo baccalà direttamente dalla padella. Si tratta di un raviolo di baccalà al sugo, a cui però manca la parte umida. 

Anna - Linguine di baccalà al profumo di Rosa
Anna, che ormai ha più occhi per Locatelli che per il cibo, si presenta con ben due piatti. In uno ci sono le linguine, nell'altro dei tozzetti di baccalà fritto. Nessuno le dice nulla sulla doppia portata, quando ai tempi Letizia Fidotti fu cazziata per lo stesso errore. Secondo Anna vanno mangiati insieme, alternando i bocconi. Alla faccia dei commenti, l'unica cosa che non le va giù è che il suo giudice prediletto la chiami "signora". Anna come Loredana Bertè.

Valeria - La ruota del baccalà
Valeria presenta una calamarata con un ragù di baccalà dal colore roseo, che lascia piuttosto scettici i giudici. Per Barbieri sembra un piatto già masticato. Anche qui manca una salsa. 

Lorenzo - Mamma sono andato da Gaspare
Dedicato al pescivendolo di fiducia della famiglia di Lorenzo, il piatto si presenta con dei colori molto vividi ed invitanti. Piatto fresco e delicato che viene apprezzato dai giudici. 

Andrea - A Mariuccia
Andrea, che è tipo la persona più dolce del mondo, dedica il piatto alla zia che non c'è più. Visivamente è un piatto che mangerei, ma purtroppo viene penalizzato dalle patate non del tutto cotte. 

Michela - I miei cicchetti al baccalà
Le polpettine al forno di Michela, che ha cucinato senza piastre, si presentano accattivanti e colorate. Il piatto ha l'aria di essere gustosissimo e i giudici ne apprezzano sapori e consistenze. 

Beatrice - Domenica
Un classico baccalà mantecato che però è venuto fuori troppo acquoso. 
 
A trionfare è Michela, colei che era stata più svantaggiata di tutti. La nostra villain preferita festeggia la vittoria dirigendosi sotto la balconata a braccia spalancate. Rivolgendosi a Niccolò, suo mancato carnefice, afferma trionfante che l'unica cosa che la ferma è la bara. Iconica. 

Beatrice, Andrea e Valeria sono i tre peggiori, ed è proprio quest'ultima a dover togliere il grembiule, poiché secondo i giudici è quella con il piatto peggiore e con i più esigui margini di crescita. Valeria non ha preparato piatti memorabili, ma di sicuro la sua mancanza si farà sentire. La sua era una mente strategica e competitiva, che certamente avrebbe interpretato al meglio anche l'aspetto game di MasterChef, non soltanto quello culinario. Ho adorato la sua richiesta di portare a casa il baccalà da poter dare al suo gabbiano Pippi, vera star di questa stagione. 

A livello di nuove dinamiche, questo episodio ci lascia con il racconto della bella amicizia tra il giovane Nicolò e l'esperto Settimino, ma anche con l'ennesima rivalità di Michela, stavolta con Niccolò. In quanto vincitrice dell'Invention, Michela si affaccia al primo Skill Test con un vantaggio da poter giocare. E io che già pregustavo l'esterna con lei caposquadra. 

Leggi anche: 
Review Concorrenti (Pre-Game Episodi 1-4)
Review Episodio 4
Review Episodio 5
Review Episodio 6

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