L'Extravaganza Talent Show di Drag Race Italia 3, però, ci ha riservato una varietà tale da rendere tollerabili persino gli immancabili lipsync. Partiamo proprio da questi, così se li levamo dar groppone.
Diverse Queen hanno optato per la soluzione Domenica In da Sanremo, come gli artisti che a Festival concluso passano dalla Venier a far finta di cantare il loro brano.
La First Legendary Albanian Drag Queen
Vezirja ha scelto per noi una piccola bop, centrando l'obiettivo di coinvolgere e divertire. Le esibizioni di
Morgana e
Sissy, invece, le ho trovate poco memorabili e pressoché equivalenti, con un pizzico di teatralità in più da parte della prima.
Tra le ugole d'oro anche
La Sheeva, che con la sua personalità ci ha ricordato quanto ognuno di noi sia speciale e meraviglioso, nonostante ci guardasse con gli occhi di chi ha tutte le intenzione di prenderci a borsettate sulle gengive.
Ben riuscito il lipsync di
Sypario, sviluppato all'interno di un numero più completo a metà tra musical e comicità. Meno a fuoco l'esibizione di
Amy Krania, probabilmente anche un po' tagliata dal montaggio.
Molto più energica la danza acrobatica di
Melissa, una performance che effettivamente mi aspetterei in un valido spettacolo di Drag Queen. Concordo dunque con la sua vittoria? No.
Visto l'andamento della puntata, avrei dato questa prima medaglia a
Silvana della Magliana. Il suo monologo ha regalato un momento autentico e toccante. Nella sua semplicità, le sue parole hanno saputo raccontare un universo personale e comune allo stesso tempo. Un pezzo che vedrei bene come momento emozionale di uno show.
Stessi intenti, ma riuscita più debole, da parte di
Lightining Aurora. Un monologo dolce e motivazionale nei contenuti, ma restituito in una forma un po' didascalica a cui servirebbe quel pizzico di mestiere in più tale da conferirgli forza.
Chi invece ci ha fatto pendere dalle sue labbra è stata
Lina Galore, con i suoi versi freschi ed esilaranti che ben raccontano chi è e quale idea di arte Drag ha. Un peccato non vederla almeno nel terzetto delle migliori.
Bella giocata anche da parte di
Leila Yarn, da cui non mi aspettavo un numero comico. Lei è tra le Queen che nella première hanno saputo comunicare meglio il proprio mondo, in più non ha temuto di rischiare mettendoci del suo. Sicuramente guarderemo le nostre nonne con un certo sospetto, ora che sappiamo che i ferri non sono soltanto centrini e maglioni.
Se è vero che l'originalità paga, è altrettanto vero che non tutti quelli che rischiano con qualcosa di diverso finiscono per essere capiti.
La Prada, ad esempio, ha deciso di volteggiare sulle zeppe senza motivo alcuno, come una novella Julie Andrews in
Tutti insieme appassionatamente. Il risultato è stato divertente, ma più simile a Gracie Lou Freebush che a Miss Stati Uniti suonava i bicchieri vestita da altoatesina.
Adriana, dal canto suo, ha scambiato Drag Race Italia per Tú Si Que Vales, con la differenza che quando ha girato la tela non è apparsa la faccia di Rudy Zerbi. A fine puntata, la nostra regina ha tenuto a precisare di non essere certo morta, consapevole che anche un trapasso inscenato dell'artista sarebbe stato inutile ad aumentare il valore del dipinto. "
Avete fatto voi questo orrore, maestro?" chiesero a Picasso. In questo caso la risposta è sì.
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